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venerdì 24 aprile 2015

W IL ROSSO !

RISO ROSSO AL RAGU' DI SOIA

Sembrerà antitetico il titolo di questo post, in quanto qui è tutto "VERDE";  ma anche se il mio blog ha il colore, per antonomasia, della natura, del sano, del "bio", e dell' ecologico, il mio colore preferito è e sarà sempre il ROSSO. E rosso è oggi il riso che cucinerò con un ragù di soia.....ovviamente rosso!


Pur coltivando in Italia risi pregiati e controllati, noi italiani non siamo grandi  consumatori di riso, ancor più noi meridionali, mentre invece dovremmo nutrirci di più di riso italiano ed integrale. Ci sono tre risi integrali: quello classico, quello nero Venere e il riso rosso Ermes.
Il riso rosso è ottenuto dalla fermentazione del normale riso da cucina per mezzo del lievito rosso. Il riso rosso fermentato non è semplicemente una varietà curiosa da presentare in tavola, ma è molto importante per le sue caratteristiche terapeutiche, in particolare contro il colesterolo.
La principale caratteristica del riso rosso è l'attività fermentatrice del Monascus purpureus, una qualità di lievito che determina la colorazione del riso e la sua attività di riduzione del colesterolo. 
Nato in Pianura Padana, Ermes deriva dall'incrocio tra il riso Venere ed un riso di tipo Indica detto anche Patna, tutti incroci a livello botanico, nulla di OGM biologicamente contestabile. Unico riso rosso aromatico in commercio, ha la stessa qualità antiossidante del Venere, ma un tempo di cottura leggermente inferiore (40 minuti).


 

INGREDIENTI
300 g di riso rosso Ermes 
150 g di granulare di soia 
1l e 1/2 di passata di pomodoro
sedano
carota
cipolla
olio EVO
sale

PROCEDIMENTO
Reidratate il granulare di soia in brodo vegetale o acqua bollente per 10 minuti e poi lasciate riposare nella pentola col liquido per una quindicina di minuti, dopodichè colate ed eliminate il liquido in eccesso. In un tegame mettete a rosolare la cipolla, la carota e il sedano a pezzetti piccolini con l'olio e aggiungete la soia che fungerà da macinato come nel ragù più classico, fate dorare la soia, dopodichè aggiungete la passata di pomodoro, abbassate la fiamma e di tanto in tanto rimestate e fate "pippiare" (trad.sobbollire), fin tanto che il ragù non si sarà ristretto a piacimento, aggiungete sale q.b.
Mentre il ragù va sul fuoco, cuocete il riso rosso o a vapore (io l'ho cotto a vapore nel bimby 35 min a Varoma) o in acqua bollente leggermente salata per 35/40 min. Scolatelo e mettetelo da parte.
Quando il ragù sarà pronto, avrà un profumo ed un sapore che non ha nulla da invidiare al più famoso.


 
A questo punto non vi resta altro da fare che condire il riso rosso col ragù caldo e sedervi a tavola a gustarlo.

domenica 12 aprile 2015

FUSILLI INTEGRALI CON RADICCHIO E SEITAN


 
Amo i piatti unici e sposare ingredienti che potrebbero risultare non compatibili, ma alla fine il risultato è sempre gradevole, almeno fino ad ora, e credo che il successo sia dovuto al fatto che se si usano pochi condimenti, soprattutto grassi, gli ingredienti rilasciano i loro veri sapori adeguandosi tra loro in modo delicato e piacevole al palato.
A pranzo, oggi ho preparato questo piatto molto semplice e veloce ma saporito.
 
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
400 g di fusilli integrali
2 cespi di radicchio trevigiano
seitan fresco al naturale
1 cipolla di Tropea
semi vari (girasole, zucca, lino e sesamo)
olio evo
vino bianco
sale

PROCEDIMENTO
Mettete sul fuoco la pentola con l'acqua dove lesserete la pasta e nel frattempo preparate l'intingolo mettendo a rosolare in una padella la cipolla tagliata fine con l'olio, fatela appassire semplicemente e poi aggiungete il seitan a pezzetti piccoli, fate insaporire e rosolare, aggiungete il radicchio preventivamente lavato, asciugato e tagliato sottile a listarelle, mescolate il tutto e sfumate con un mezzo bicchiere di vino bianco; lasciate appassire ben bene il radicchio e quando si sarà amalgamato alla cipolla così da creare un sughetto, salate e aggiungete i semi, mescolate ancora un minuto e spadellate con la pasta che, nel frattempo, si sarà cotta.
Provate!


venerdì 10 aprile 2015

MARMELLATA DI ARANCE

 

Buonasera, ho appena finito di preparare la marmellata di arance....anche se siamo ad Aprile, freddo a parte, le ultime arance sono le più succulente e dolci ed erano così invitanti quando le ho viste al mercato che ne ho prese un bel pò per preparare questa marmellata di cui mi accingo a darvi la ricetta. Ovviamente le arance che ho comprato sono bio e quindi non trattate. La mia ricetta è collaudata ormai da anni e il sapore è ottimo. Quest'anno mi sono fatta aiutare dal robot da cucina più famoso del mondo, il Bimby, quindi darò una doppia ricetta, con e senza Bimby.

INGREDIENTI
2 Kg di arance da agricoltura biologica il cui peso netto è intorno a 1, 4 Kg
900 g circa di zucchero di canna
1 limone da agricoltura biologica
1 stecca di cannella
1 stecca di vaniglia
4 chiodi di garofano

PROCEDIMENTO
Per prima cosa, come nella ricetta del buon vecchio Artusi, punzecchiate le arance con i rebbi di una forchetta e mettetele in un a bacinella con acqua fredda che cambierete mattina e sera per tre giorni; questo procedimento fa sì che le arance perdano l'amaro della buccia. Trascorsi i 3 giorni, sbucciate le arance e da un paio o tre al massimo prelevate solo la parte arancione senza parte bianca e sminuzzatela; dopodichè mettete queste scorzette in acqua bollente e fatele sobbollire per 10 minuti.
 
 
Ripetete l'operazione per altre due volte, poi le scolate e le mettete da parte.
A questo punto pulite la polpa da eventuali filamenti e tagliatela a pezzi grossi
 

e per una polpa del peso di 1,4 kg circa considerate 900g/1kg di zucchero di canna; il tutto è molto personale, a seconda dei gusti, più o meno dolce, l'importante è ricordare che lo zucchero aiuta a conservare meglio e più a lungo le marmellate, quindi non esagerate al ribasso. Ora, se avete il Bimby, mettete polpa e zucchero nel boccale e gli fate fare qualche giro a vel. 3 per pochi secondi, poi aggiungete il succo di limone e le spezie, che toglierete appena prima di invasare la marmellata, e a velocità antiorario 3 fate andare il bimby per 40 min a 100°; aggiungete le scorzette messe da parte e poi fate cuocere per altri 20 a Varoma sempre a vel. 3. Se vedete che è ancora molto liquida, fatela cuocere ancora per 15 min. a Varoma e comunque, la prova del piattino è fondamentale nella preparazione delle marmellate: versate un cucchiaino di marmellata su un piattino e se inclinandolo la marmellata scorre lentamente allora è pronta!
Se non avete il Bimby invece, mettete polpa, zucchero, scorzette, limone e spezie in una pentola capiente e fate cuocere girando ogni tanto finché la consistenza non sarà quella tipica della marmellata.
Nel frattempo che la marmellata cuoce, sterilizzate i vasetti, che conterranno la marmellata, mettendoli in una pentola coperti da acqua e portate ad ebollizione,
 

dopodichè fateli asciugare nel forno caldo per un pò.
A questo punto non resta altro che invasare la marmellata bollente, riempite i vasetti un pò al di sotto del bordo, chiudeteli bene e capovolgeteli tenendoli in questa posizione per 6/ 7 ore.
La marmellata è fatta!
 

venerdì 3 aprile 2015

PASTIERA VEGAN



Buongiorno, sono emozionata perchè questo è il mio primo post e mi sembra tutto così strano. Comunque sono contenta che dopo tanto tempo e tanti tentativi di voler creare questo "angolo verde tutto mio", il battesimo è coinciso col periodo di Pasqua, in quanto siamo nella mia stagione preferita e neanche a farlo apposta tra due giorni sarà il mio compleanno, quindi mi faccio questo regalo, sperando di piacere a me stessa, per quello che pubblicherò, prima che ai visitatori del blog.
E come cominciare se non pubblicando la foto e la ricetta di un dolce, squisito, napoletano e pasquale per eccellenza? 
Ecco a voi la Pastiera Napoletana! Ovviamente vegan 100%.
INGREDIENTI PER 12 PERSONE
Per la pasta frolla
 450 g di farina 00, o di farro o integrale
 150 g di zucchero
 100 g di burro di soia (o olio di girasole)
 100 ml di latte di soia, un pizzico di sale
 limone grattugiato

Per il ripieno
 1 barattolo di grano precotto (580 g)
500 ml di latte di soia dolcificato (per es. Alpro),
350 g di zucchero
500 g di tofu morbido, meglio fresco fatto in casa (1,5 l di latte di soia dolcificato, 1,5 dl di panna di soia, il succo di un limone e mezzo o 3 cucchiai di aceto di mele o un cucchiaino di NIGARI, caglio naturale giapponese)
70 g di canditi (misti o solo cedro)
un limone (la scorza)
cannella macinata
1 fialetta di millefiori o acqua di fiori d'arancio
vaniglia o vanillina
zucchero a velo per la copertura

PROCEDIMENTO
Sicuramente è un pò complessa la preparazione di questa ricetta ma se ci si organizza, vedrete che risulterà tutto più semplice.
Per esempio, il ripieno e la pasta frolla si possono preparare anche il giorno prima, in tempi diversi e poi il giorno successivo si assembla il tutto.
Io ho preparato, per prima cosa, il tofu, perchè, fatto in casa, questo formaggio risulta più morbido e si monta meglio con lo zucchero rispetto a quello che si compra.
Quindi se volete fare i " casari" vi suggerisco come fare: mettete il latte di soia e la panna di soia in un tegame e mettetelo sul fuoco, quando sta per bollire lo trasferite in una ciotola di vetro dove avrete già messo il limone, o l'aceto di mele o il nigari; mescolate con un cucchiaio di legno e lasciate riposare per un'oretta circa; trascorso il tempo, filtrate il composto attraverso un canovaccio pulito e lavato senza detersivi; a questo punto, vi troverete nel vostro canovaccio circa un mezzo chilo di ricotta o giù di lì che lascerete ancora nel canovaccio fin quando non avrà perso tutta l'acqua, dopodichè trasferite il formaggio in un contenitore e se lo preparate in anticipo, appena sarà freddo, mettetelo in frigo.
Ora passiamo al secondo step, la cottura del grano: mettete il grano precotto in una pentola con mezzo di litro di latte di soia, un pò di sale e bucce di limone, mettete il tutto sul fuoco e rimestate di tanto in tanto, perchè il composto non di attacchi sul fondo, finchè non si sarà creata una crema morbida di grano, ci vorrà all'incirca un'oretta.Lasciate raffreddare il composto avendo cura di togliere le bucce di limone.
Nel frattempo potete preparare la pasta frolla mettendo su un piano di lavoro, a fontana, la farina, io ho usato quella di farro, al centro mettete lo zucchero, il limone grattugiato, l'olio di girasole e cominciate ad impastare e aggiungete poco alla volta il latte di soia, più o meno 100 grammi, affinchè l'impasto risulti morbido ma non appicicoso. Mettete l'impasto in frigo a riposare almeno per un'ora.
Non vi resta, a questo punto, che assemblare i vari preparati: per prima cosa accendete il forno a 180°, poi foderate con carta forno uno stampo per pastiera e procedete alla stesura della pasta frolla che dovrà risultare non troppo spessa, potete aiutarvi sempre con la carta forno, per stendere meglio la pasta, mettendola su un foglio e coprendola con un altro e poi andate di mattarello!
Una volta preparato il guscio di questa delizia, preparate il ripieno: lavorate con lo zucchero la ricotta di soia, deve diventare una crema che aggiungerete a quella di grano, mescolate bene e aggiungete gli aromi che la fanno da padrone in questa preparazione e che, personalmente mi riportano ad una serena infanzia, dove mia madre si dedicava in questo periodo, alla preparazione di queste delizie mentre io guardavo, assaggiavo e "annusavo".
Versate il composto nel guscio di pasta frolla e con la pasta che vi è avanzata ritagliate delle striscioline che sistemerete a losanghe sul ripieno.
Mettete in forno per un'ora o più, a seconda del vostro forno, la pastiera sarà cotta quando dopo almeno un ora avrà raggiunto un colore dorato e, mettendo dentro uno stecchino, questo uscirà asciutto.